Quando scriviamo un articolo per il nostro blog evidenziamo i termini più importanti e/o che meritano l’attenzione del lettore tramite l’utilizzo del grassetto. Questi termini possono coincidere con le parole chiave per le quali vorremmo posizionare il contenuto.
Il grassetto si può ottenere con due tag: il tag b e il tag strong. Il tag b è deprecato dal W3C che, al suo posto, ha introdotto il tag strong.
Il tag strong ha un valore semantico che comunica un’enfasi maggiore sulle keywords a cui è attribuito ed è bene utilizzarlo abbandonando il tag b. Questo vuol dire che strong trasmette al lettore (ma anche ai motori di ricerca) un’importanza significativa rispetto al resto del contenuto testuale e, per questo, và utilizzato in modo oculato per agevolare la lettura del contenuto e aiutando il lettore ad “indirizzarsi” su quello che conta particolarmente.
Evidenziare termini poco significativi e/o molti termini con il tag strong non aiuterà dal punto di vista SEO e farà perdere di vista al lettore le cose importanti: se tutto è importante, niente è importante.
Un buon uso del tag strong non permetterà a nessuno di scalare le SERP con certezza assoluta ma, evidenziando le keywords più importanti, si aiuterà il lettore e, questo, indirettamente può portare benefici sul posizionamento grazie all’apprezzamento e la fidelizzazione del lettore.
Qual’è la tua esperienza personale con l’utilizzo del tag strong? Hai notato miglioramenti in chiave SEO grazie a un suo utilizzo strategico?
[…] SEO: quando e perchè utilizzare il tag strong […]
Personalmente preferisco usare strong piuttosto che b, se non altro per una questione di correttezza semantica. Per quanto riguarda la sua reale utilità… io di solito il grassetto lo utilizzo più per facilitare la lettura che per i motori di ricerca, anche se le parole chiave dell’argomento le evidenzio sempre.
Inoltre sono in molti a sostenere che il corsivo è molto indicato per evidenziare le keyword in ambito SEO – http://www.web-marketer.it/tag-bold-strong-italics-posizionamento-parole-chiave-google.html
Effettivamente è una cosa che ho notato anche io.
Utilizzare il corsivo piuttosto che strong è indifferente, è importante formattare il testo nel modo più utile per il lettore. Poi, sia il tag strong che il corsivo (così come gli H1,H2 ecc.), utilizzati nel modo giusto, possono risultare davvero molto utili in ottica SEO.
Avete letto gli ultimi test comparativi tra l’algoritmo di SeoMoz Rank e Google Rank ?
Pare che abbiano molta più rilevanza le parole chiave (evidenziate) all’interno del testo rispetto ai tag H1, H2 etc etc…
Un articolo pesantuccio tra varianze e deviazioni standard, ma molto molto interessante (fa riflettere).
@Andrea Pernici dovrebbero avere la stessa rilevanza.
Sono sicuro che le parole chiave importanti per il posizionamento devono essere evidenziate, messe in risalto agli occhi degli utenti: grassetto e corsivo dunque.
Non dimentichiamo che le pagine vengono realizzate per gli utenti non per i motori 😛
I tag H1, H2 ecc. devono essere usati comunque, l’obiettivo si raggiunge lavorando bene su tutte le “componenti” senza dimenticarne nessuna. Tag Title su tutti ovviamente.
Vabbè che c’è sempre una link popularity di cui tenere conto… 🙂
Io preferisco ovviamente il tag strong, ma al di la di questo è l’ottimizzazione e la cura dei fattori onsite che si è un pochino persa…
Eppure una buona ottimizzazione della pagina è alla base dell’usabilità e del posizionamento della stessa.
Poi una buona dose di link è necessaria per arrivare in alto ma senza le fondamenta è difficile costruire un grattacielo 😉
Ciao
Stefano